Un romanzo di formazione tra ricordi e creatività letteraria, ambientato in una Venezia otto-novecentesca che fugge dalla cartolina e si trasforma in palcoscenico esistenziale, tra le pieghe di due secoli e di generazioni corrugate dalla compressione del tempo.
Un costante rimando tra ieri e oggi, tra passato e presente, tra quello che fu e quello che è, emerge Venezia. Tutto appare essere congelato ma presto ci si rende conto che nulla è come prima. La città sta cambiando, continua tutt’ora a cambiare.
Le case si svuotano dei suoi abitanti, le calli si riempiono di turisti “che fotografano tutto senza guardare niente”.
Nel tempo naturalmente, quello secondo, un terzo tempo per la città non ci sarà.